sabato 28 dicembre 2013

Il regalo più brutto della mia vita.

Quest'anno è stato il Natale forse più incredibile. 
Arrivato il momento dei regali, mia sorella mi porge con un largo sorriso un pacco enorme e pesante. C'era un biglietto vicino al pacco, vergato con dolce calligrafia da mia madre. 

Caro figlio,
dici sempre che non vogliamo che tu te ne vada da casa. Qui troverai strumenti utili per la tua nuova vita. Tante care cose, 
Mamma. 

Bene da poco ho preso casa e sto aspettando che finiscano di produrre questo dannato bilocale, in un complesso vicino casa dei miei. Ho trentatrè anni e vivere ancora con i propri genitori è vista ancora come situazione imbarazzante. Per uscire dalla figura di simil sfigato ho preso casa, ma spesso i miei mi rinfacciano questa scelta come ottusa, in quanto andrei da solo e sarebbe una vita alquanto triste e miserrima. Incurante ho fatto il passo. 
Però devo dire una cosa: nell'aprire il pacco si è presentato un set completo di pentole, e devo dire che a momenti mi mettevo a piangere. Ma che regalo è un set di pentole? Mia cugina girava per casa con la sua macchinina lego nuova fiammante e io quelle pentole le avrei volute buttare dritte tutte dal terrazzo. Io vivo in un mondo ancora colorato, fatto di pupazzi e personaggi immaginari, buffi e cicciotti, coccolosi e sonnacchiosi. 
E' proprio vero che a un certo punto bisogna crescere. 

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