lunedì 23 dicembre 2013

Saper ascoltare. Il segreto di Bach

Mi è sempre piaciuto ascoltare Bach. Voglio dire, la sua musica ha sempre avuto qualcosa di strano che non sono mai riuscito ad interpretare. Pur avendolo studiato tanti anni fa, quando suonavo il violino, qualcosa mi sfuggiva, non riuscivo a spiegarmi questa bellezza. 
La musica romantica, soprattutto certi concerti, danno libero sfogo a una voce sola. Sono una dichiarazione d'amore, una voce potente, un fiume in piena. Monologhi in cui perdersi ed emozionarsi. Ci vedi la passione, il dolore, la vita e la morte. Tutto insomma. Ma tutto parte da una voce, uno strumento, un insieme di strumenti. C'è il protagonista insomma. E il resto è comparsa. 
In Bach scopriamo la magia del dialogo. Questa cosa l'ha detto un musicista una sera nella trasmissione di Fabio Fazio. E' lì che ho capito. Il senso del suo modo di fare musica. Si impara a dialogare con Bach, siamo abituati sempre a prevaricare sugli altri, ogni giorno su Fb c'è gente che vuole parlare, dire la sua su ogni aspetto dello scibile umano: arte, politica, sport, vita vissuta. Siamo importanti noi. Quello che abbiamo dentro. 
Bach ti insegna ad ascoltare. Ho scelto di postare questo link perchè è chiaro qui come le due linee musicali sanno rispondersi. Quando un mio amico mi svela qualcosa di importante spesso non so cosa dire. Di fronte a certe preoccupazioni e sofferenze, siamo muti. Come se la parola non servisse. Eh no, cavolo, qualcosa bisogna dire. Forse non so cosa dire perchè non so ascoltare, se ascoltassi davvero, senza pensare a me, allora le parole giuste le troverei davvero. 
Questo è un concerto per oboe e violino. Uno parla, e l'altro risponde. Ma la risposta non è una risposta qualunque, quando l'oboe risponde al violino è perchè il violino è capace di sentire, di comprendere, e ti dà la risposta, come farebbe un padre o un vero amico. 



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