domenica 26 febbraio 2012

Capelli bianchi

Alla fine è successo. Sono arrivati.
Mi sono sempre ritenuto di aspetto più giovane della mia età, molto più giovane. Almeno fino a qualche tempo fa. Eppure le cose stanno lentamente cambiando: ho superato da poco la soglia dei 30 anni, è ora quest'anno saranno già trentadue.
Un giorno delle settimana appena trascorsa mi sono visto riflesso nello specchietto della macchina mentre facevo retromarcia, ed eccoli lì che spuntavano con fare aggressivo: i primi capelli bianchi. Com'è che a un certo punto il nostro corpo decide di punto in bianco di invecchiare ? Forse vuol dirci che dobbiamo muoverci? Che dobbiamo trovare la donna giusta, sposarci, mettere su famiglia ?
Ebbene spuntino pure quei maledetti capelli bianchi e le rughe che verranno. Non credo nel futuro soprattutto in questo momento, mi lascio vivere ogni giorno di più, qui in casa dei miei lasciandomi appassire poco a poco: non ho ottenuto quello che volevo dalla vita e non voglio considerare questa vita qualcosa da prendere sul serio. La risucchio proprio come lei ha fatto con i miei sogni e le mie aspettative. Si sposino pure i miei amici, si cerchino un mutuo, facciano affidamento su un lavoro che ormai non può dare sicurezza più a nessuno.
Io me ne resto qui accampato e sereno.

martedì 21 febbraio 2012

L'alchimista e Serendipity

Moltissimo che non aggiorno.
E' proprio vero che alle volte ci mettiamo da soli paletti che non vogliamo oltrepassare, recinti da cui ci guardiamo bene dal varcare. Sono i pregiudizi: quel libro non lo leggerò mai, quel film non lo guarderò mai. Questo mese ho fatto due cose che mi ero da sempre ripromesso di non fare: leggere l'Alchimista e vedere Serendipity. Erano sempre stati due taboo per me inaccessibili. "Non leggerai mica l'Alchimista? pacchianata da tutti considerata New Age? Non guarderai mica Serendipity? mielosa commedia amata dalle ragazzine in cerca del principe azzurro?"
Sono proprio orribili i pregiudizi, non c'è nulla da fare; ed è incredibile come entrambe le forme un film e un libro parlino entrambi della stessa cosa: i segnali.
Non ho mai amato la teoria dei segnali, in altri post l'ho anche bisfrattata e insultata, ma in fondo perchè prendersela tanto? Perchè non mi rilasso un attimo? Anzi, perchè non ci rilassiamo tutti un attimo? In questa vita che Celentano, giustamente secondo me, ha descritto con l'epiteto: Che cazzo di vita è questa?
L'alchimista racconta la storia di un ragazzo che insegue il suo sogno e per farlo si affida ai segnali che la vita gli lancia, in Serendipity due persone si incontrano per caso e quando si lasceranno dopo il primo incontro senza sapere nulla dell'altro si chiederanno se il destino li farà rincontrare: insomma se il caso non è caso, se sono l'anima gemella che Dio ha voluto per loro.
Insomma come lo chiami lo chiami e sempre Dio che si chiama. Credere ai segnali significa nutrire speranza nel mondo e nel futuro, quindi perchè mi devo sempre arrabbiare e vedere sempre il nero oltre il confine? Beati quelli che hanno tanta tenerezza nel cuore da sperare sempre che una forza li accompagna e che voglia solo e soltanto tutto il bene per loro.

Godetevi questo simpatico necrologio

http://www.youtube.com/watch?v=KoI0xTTQCC4&feature=related