martedì 30 agosto 2011

31 e riflessioni sulla fede (scusate il caldo dà alla testa)

Oggi sono 31
Non ci puoi scappare dal tempo. Quando arrivi a 30 ti senti un po' mancare il fiato ma non pensavo che mi sarei sentito così una volta superata quella soglia.
Ero convinto che avrei vissuto un'altra vita, eppure eccomi qui, ancora qui, nella casa dei miei, terrorizzato all'idea di vivere da solo, terrorizzato all'idea che un giorno l'azienda per la quale lavoro vedrà me al posto di mio padre. Alle volte mi sembra davvero di non possedere la forza, quella dello Jedi in guerre stellari, quella del bambino in Karate Kid, perchè penso che alla fine basterebbe non avere più paura di nulla, o per lo meno avere l'abilità di governarla questa maledetta paura.
Lo vedo che sto invecchiando cazzo, ho ripreso a fare palestra dopo tre settimane di pausa e facevo fatica, mi sento stanco, più stanco di prima, e certe delusioni faccio sempre più fatica a metabolizzarle, e intanto continuo a dimagrire. Vabè, in fondo tutti siamo depressi, tutti alle volte ci sentiamo infelici, lasciatemi almeno sfogare in questo blog, per quei pochissimi (dai in fondo non pochissimi) che ogni tanto mi leggono.
Ieri ho avuto una bellssima discussione con i miei amici del cuore, quelli senza i quali davvero non avrebbe più senso nemmeno svegliarsi al mattino. Si parlava di fede.
Il mio migliore amico ha una grandissima fede e, in fondo, un pochino l'ho sempre invidiato. Lui fa parte del movimento del "Cammino dei Catecumeni". Mi ha raccontato di Madrid, della folla di gente, dei canti, dell'entusiasmo.
Io però penso una cosa e scusatemi se mi permetto di dirlo.
Credo che sia alle volte fin troppo facile lasciarsi affascinare e sedurre dalle masse in festa, dai canti, dalla musica, dall'amore a tutti i costi e senza sconti. Non vorrei mai arrivare a credere solo perchè mi sento solo, non vorrei mai credere perchè è più bello credere che pensare che la mia vita non abbia senso. Non voglio essere sedotto dal Cammino, da Comunione e Liberazione, da Azione Cattolica. Non voglio entrare in nessun movimento, non voglio farmi trascinare da nessuna folla festante. Queste storie di conversione hanno sempre un limite: sono trascinate dalla spinta di un coro. Avete mai cantato in un coro ? Sapete cosa significa cantare una linea melodica mentre altri ne cantano un altro? Non è come ascoltare la musica da fuori: è come osservare un diamante all'interno: dà alla testa e ai nervi. Ti fa volare. Ecco questo per me è il limite di queste storie anche affascinanti di conversione.
Sarebbe bello pensare di vivere la propria vita spinta all'unico scopo di arrivare alla radice pura di se stessi. Come la penso davvero? Rimane in fondo solo San Paolo fulminato sulla via di Damasco.

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