giovedì 18 agosto 2011

My Life

Ultimamente in un periodo di enorme fragilità, mi capita di rivedere film vecchi, grazie alla programmazione sky per lo più.

"Lo sai che giorno è oggi?"
"No che giorno è?"
"E' il giorno zero"
"?"
"Oggi avrei dovuto morire, da qui in poi sono tutti giorni regalati"

Questo dialogo è uno di quelli che senza nessuna spiegazione si infilano nella tua memoria per anni e anni. Avevo visto questo film da bambino e mi aveva commosso un sacco; inutile dire che nel rivederlo mi stavo per mettere a piangere di nuovo.
Un uomo, oltrepassata la soglia dei quaranta, scopre di avere un tumore ai polmoni. Considerate le scoperte scientifice del tempo si rende conto di non avere più molto tempo a disposizione; nel frattempo sua moglie sta per avere un bambino. Allora gli viene un'idea geniale: decide di registrare su tante videocassette una serie di video dove si presenta al figlio che verrà: gli racconta la sua vita, come farsi la barba, come cucinare gli spaghetti, come presentarsi con le persone, come ha conosciuto la mamma.
E' un film semplice e pur con mille limiti ti sa strappare l'anima. Sono film sempre più rari ormai, in un cinema che tende solo a macinare incassi e a stupire con effetti speciali. Amo questo genere di film perchè sono film piccoli, fatti con cura, con amore, dove si sente la mano dedicata del regista a proporre un sentimento. Si vede e si percepisce quando la cura non è fine a se stessa ma è un atto incondizionato.
Cito una frase sopra tutte; nel cuore della notte il protagonista che non riesce quasi più nemmeno a camminare parla con il figlio neonato dicendogli che non ha certo voluto lui morire ma che:
"la morte è un modo drastico per capire la vita"

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