martedì 2 agosto 2011

Come Dio comanda, un segno per tutti!

La nostra società è basata sull'idea del segno.
Egoisticamente ognuno di noi è teso a verificare in tutto quelle gli succede la mano divina.
Persino chi si professa ateo, ama definire l'intervento in mille modi diversi: la fortuna, il caso, la sfiga, gli dèi, la sorte, la dea bendata, la ruota che gira.
E' una visione abbastanza egoistica e ipocrita tipica della borghesia che ci contraddistingue: si tende ad evidenziare solo quello che succede a noi, i nostri incontri fortuiti, una telefonata che non ci si aspetta, una coincidenza imprevista. Come se tutto l'universo fosse solo un'enorme cornice dove al centro di tutto ci siamo noi e basta.
Questa discussione è emersa qualche sera fa al tavolo con amici e mi ha fatto a lungo pensare.
In uno dei migliori libri di Niccolò Ammaniti: "Come Dio Comanda" i protagonisti sono tutti convinti di inseguire per forza di cose la volontà divina, generando una serie di sventure e di atroci delitti.
In uno degli ultimi film di Woody Allen "Incontrerai la donna dei tuoi sogni" i protagonisti mettono in discussione la loro vita, le relazioni stabili che hanno da sempre per inseguire il proprio ideale di persona giusta. Quella che ci è stata assegnata dall'Altissimo, quella che da sola può donarci il senso dell'esistere. Le relazioni che hanno sono stabili e pur con mille difetti li hanno accompagnati con serenità ad un presente tutto sommato invidiabile. Eppure gettano all'aria tutto distruggendo completamente le loro vite e quel presente che tanto gli sembrava odioso.
Alle volte credo che sarebbe il caso di smettere di pensare che una forza misteriosa si preoccupi di ogni passo che facciamo, in fondo il mondo è fatto di quante? sette miliardi di persone? possibile che ci siamo sempre e solo noi al centro di tutto?
ma li vedete i commenti che la gente fa nelle loro pagine di facebook?  "ma cosa ho di sbagliato?" "l'universo ce l'ha con me" "Anche io ho diritto alla mia felicità" insomma basta con il protagonismo a tutti i costi. L'ideale borghese inculcatoci dal cinema americano di "vita assegnata" credo sia la ragione fondamentale di questo male di vivere che ci attanaglia ogni giorno.
Io per primo lo sento.

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