giovedì 7 novembre 2013

Perché i preti non possono sposarsi

Nelle mie tante follie quest'anno ho ripreso in mano i vecchi libri di storia del liceo. 
Era un mio cruccio, qualcosa che mi portavo appresso da tempo: un buco nozionistico storico impressionante. Rispetto alla letteratura e alla filosofia, la storia è una materia che non ha mai saputo depositarsi a fondo nella mia memoria. 
Rileggendo le vicissitudini delle lotte fra potere imperiale e potere ecclesiastico, la famosa lotta delle investiture intorno all'anno mille, eccetera, eccetera; mi sono imbattuto sulla vera ragione per la quale i preti non possono sposarsi. 
Tempo fa discutevo con mia zia sul motivo per il quale il Papa non permette ancora ai preti di sposarsi. 
Io non mi posso definire cattolico, nè tanto meno completamente credente. Tuttavia non ho mai capito perchè i non cattolici debbano giudicare sempre i Cattolici. 
Comunque a parte queste cose, ho scoperto che più o meno, fino all'anno Mille preti e vescovi potevano sposarsi. Solo coloro che vivevano nei monasteri, quelli che abbracciavano la vita spiritale, facevano voto di castità. Il risultato? 
Questo un estratto di un libro di storia di seconda liceo: 
"I vescovi scelti dagli Ottoni (imperatori del tempo) non venivano scelti per le qualità religiose ma piuttosto per le capacità militari e una solida fedeltà all'imperatore. I vescovi erano spesso uomini ai quali piaceva vivere da gran signori. All'epoca tutto si poteva ottenere pagando: assoluzioni, sacramenti, cariche ecclesiastiche"
E ancora: 
"In generale i monaci, che vivevano in castità, si sentivano profondamente superiori ai preti che si sposavano tranquillamente e spesso conducevano una vita non molto diversa dai laici" 
"L'eliminazione della simonia doveva spingere il clero a una vita il più possibile pura, come quella dei monaci". 
La verità secondo me è una sola: non si può essere credibili nell'amore verso il prossimo, nell'azione verso il prossimo, se prima non si attua una rinuncia. E' la rinuncia il vero atto di fede, è solo così che si dimostra l'amore per gli altri, e si è pronti per gli altri. 
In fondo credo che la politica non dovrebbe essere diversa. I politici prima di entrare in politica dovrebbero fare subito una rinuncia: un imprenditore non dovrebbe mai essere un politico: nè prima nè dopo. Come faccio a pensare che sei pronto al bene comune se la tua coscienza è intaccata da un interesse privato? 

Nessun commento: