giovedì 1 dicembre 2011

Fabio Volo - le prime luci del mattino

" I libri migliori sono quelli che ci dicono quel che già sappiamo".
Questa è una delle più belle frasi che mi sono cucito in questi anni. E' stata scritta da Orwell in 1984 e molti la ricorderanno. Ho voluto citarla perchè credo sia fin troppo facile liquidare Fabio come un fenomeno mediatico, il cui successo letterario è dovuto esclusivamente alla sua notorietà e alla banalità con cui scrive.
Ho conosciuto Fabio Volo una mattina a radio Deejay, ho partecipato alla festa che aveva organizzato in trasmissione, e mi sono reso conto che, in fondo, è una persona sincera. Non si è risparmiato nel regalarci momenti con lui, nell'assecondarci con le foto, nello scherzare in continuazione come se fossimo amici da sempre. Eravamo molti ma a tutti ha concesso spazio.
In Italia siamo sempre abituati a considerare banale tutto ciò che piace a moltissima gente, come se la massa fosse un'indiscriminata folla dall'intelligenza sottosviluppata. Il pubblico non premia facilmente, e molti personaggi famosi hanno tentato la strada letteraria con scarsissimo successo.
Mi ha colpito il coraggio di Fabio di inserirsi in prima persona nella voce di una donna; questo libro parla di una specie di "discesa" agli inferi, o meglio in quello che la società definisce inferno, in quello che tutti consideriamo peccato ed errore. Il linguaggio di Volo è sempre semplice ma non infantile, lineare ma non prevedibile. Perchè accusarlo sempre? Perchè non cercare di capire un successo che è incontrovertible ? Chi può discutere sul fatto che Fabio Volo è l'unico deejay che riesce a intercettare un milione di persone in radio, parlando loro di poesia e letteratura?
Un giorno ho sentito questa frase, quando l'ha pronunciata dentro di me mi sono data la spiegazione di tutto il suo successo:
"Quando vuoi pescare un pesce cosa usi ? l'esca che piace a te o quella che piace al pesce? All'inizio per prenderlo devi usare quello che piace al pesce! Poi con il tempo, con pazienza, togli quello che piace al pesce e aumenti sempre di più quello che piace a te, o che consideri più valido; e questi signori miei, si chiama comunicazione"

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