martedì 20 dicembre 2011

Midnight in Paris

I tempi pare davvero stiano cambiando. I cinepanettoni nel loro weekend di uscita hanno registrato dati imbarazzanti, e fino a settimana scorsa il film di Woody Allen era primo nella classifica del box office italiano. Forse davvero la gente ha voglia di sentirsi considerata più intelligente?
Chi segue (c'è qualcuno che segue vero?) i miei post sa quanto adoro Woody Allen! E questo film non ha per nulla smentito le mie aspettative. L'inizio ricorda moltissimo Manhattan.Un overture che è un inno alla città di Parigi, come la musica di Gershwin lo era stata per New York. E' qui che capiamo subito chi è il vero protagonista del film: la città. Solo Allen sa rendere così protagonista una città anche se non la conosciamo, anche se non ci siamo mai stati. E' il caleidoscopio, la girandola attorno alla quale il protagonista decide di rifugiarsi alla ricerca della sua vera identità. Consiglio a tutti di non leggere nessuna recensione e di tentare di immergersi completamente nella bizzarra avventura di Owen Wilson.
Come al solito nemmeno io voglio dirvi nulla riguardo alla trama se non offrivi una particolare emozione.
E' così indifeso il protagonista di questo film e come sono affascinanti le persone che inseguono i loro sogni senza mai realizzarli. Come è innamorato della vita mentre percorre l'assurdità delle sue azioni; ogni istante, ogni visione, ogni segmento della città sono tanti miracoli che non possiamo che accettare.
Woody Allen sembra dirci insomma che non importa in quale epoca viviamo, quale sogno stiamo rincorrendo o quale ambizione speriamo di toccare: non conta il successo, il denaro, la cultura e l'arte fine a se stessa. Niente ti può donare un'emozione più forte del passeggiare fianco a fianco a una donna per le strade di Parigi, magari sotto la pioggia, e chissenefrega di tutti i problemi poi, dei giudizi degli altri o degli impegni irrevocabili che abbiamo contratto. Guardate la faccia di Owen Wilsion quando passeggia con le tre donne che popolano la sua vita e ditemi se un po' di pelle d'oca non si è fatta strada sulla pelle, dentro a un cinema sotto Natale.

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