giovedì 16 dicembre 2010

Il vero volto di Napoli

Sono fermo perchè ripenso a un bel weekend.
Tre giorni in una delle città più colpite, insultate, martoriate della nostra penisola.
Ho fatto fatica a riprendere a scrivere perchè volevo che questi giorni si depositassero nella mia memoria con calma. Volevo aspettare che le idee e le parole per esprimere questa fantastica esperienza venissero fuori pulite, chiare, degne di quello che ho vissuto.
Amici, sono stato a Napoli.
Ho visto pochissimi miei compaesani. Nella mia zona: Milano, Bergamo e provincia questa parte dell'Italia viene spesso disprezzata, neanche se pagato un bergamasco o un milanese trascorrerebbe il suo tempo in questa città, tutti convinti che la spazzatura ingombri incroci e piazze, immaginando che un incriminale lo aspetti con la pistola spianata ad ogni angolo di strada.
Niente di più falso.
Napoli è una città fantastica, triste ma forte, si respira la dignità di un popolo che sconvolto da anni di problemi fa di tutto per meritare il rispetto e l'ammirazione di chi viene a visitarla.
Ho alloggiata di fianco all'albergo Vesuvio, di fronte a Castel Dell'Ovo. Ho passeggiato fino a Piazza del Plebiscito, ho attraversato San Biagio dei Librai e ammirato i presepi di San Gregorio Armenio, dove ho riso di gusto guardando le statuine di Berlusconi che abbraccia due bambole a forma di Ruby.
Ho percepito i sintomi da sindrome di Stendhal osservando la meraviglia del Cristo Velato nella Cappella di San Severo, una statua che raffigura Cristo un istante prima che si risvegli dalla morte al di sotto del suo sudario. Se volete vedere come sia possibile scolpire un uomo coperto da un velo andate a vedere quest'opera d'arte, vi dico solo che quando Canova vide questo capolavoro disse "Avrei voluto dare dieci anni della mia vita per aver scolpito quest'opera"
Ho assaporato i caffè fortissimi nei bar caratteristici del centro dove su tutte le pareti svettano cartelli inneggianti alla squadra del Napoli, ho incontrato di fronte alla piazza dell'università un professore che faceva lezione di storia dell'arte ai suoi studenti all'aperto con una barba lunga e delle mani grandi.
Poi ci siamo persi con la macchina perchè il navigatore non funzionava, ed eccoci in periferia: San Giorgio a Cremano, Portici, Ercolano. E' qui che la vedi: muri di immondizia ammonticchiata sui cassoni, le persone si fermavano con le macchine e con i visi lunghi la gettavano al fianco allungando quel muro nero. La gente fa quello che può, ma prima di giudicare, considerate la dignità di chi abita da quelle parti, vi assicuro che quando tornate a Milano, quelle persone, i rumori e i colori vi mancano dannatamente.
Buona serata a tutti!

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