lunedì 6 dicembre 2010

Report, tagli, istruzione, cultura: sarà l'ulcera?

Ieri sera come ormai tutte le domeniche sere ho visto Report.
La sensazione quando guardo questo programma è sempre la stessa : mi brucia forte lo stomaco e mi sembra che non potrà mai esserci salvezza per nessuno di noi. Mi avvolge lo sconforto per il genere umano e sono terrorizzato dalla sola idea di futuro.
La puntata era incentrata sulla Croce Rossa, istituzione governativa con sede centrale in Svizzera, ogni paese la gestisce a parte, in Italia è governativa appunto e viene gestita dalla sezione di Roma (ma va?)
Il confronto era fra alcune sezioni dell'Italia del nord e del centro con quelle del sud. A livello italiano la Croce Rossa presenta un buco di bilancio spaventoso accumulato per un motivo molto semplice. Se nelle sezioni del nord e del centro gran parte del lavoro viene svolto dai volontari con pochissimi dipendenti, in altre sezioni, quelle del sud purtroppo, i dipendenti vengono assunti in massa poichè tali assunzioni vengono effettuate in cambio dei voti offerti dalla popolazione locale. In pratica il politico di turno assicura ai votanti un posto di lavoro che non serve a una beneamata mazza, di modo che i volontari volenterosi (passatemi il gioco di parole) sono costretti a comprarsi le ambulanze e l'abbigliamento per coprire la compravendita di voti e gli stipendi astronomici degli amministratori e direttori generali di Roma.
Seconda parte del programma: vengono intervistati alcuni magistrati che pur percependo già uno stipendio molto cospicuo dallo Stato sono stata promossi ad altri incarichi senza però avere la possibilità materiale di svolgerli; risultato? percepiscono due stipendi dallo Stato senza averne il benchè minimo diritto, e stiamo parlando di cifre pari a 500.000 euro all'anno. Alla domanda del giornalista un magistrato si permette addirittura questa risposta "Le ho già detto buon lavoro" avrei voluto rispondergli "Ma come cazzone non te lo paghiamo noi lo stipendio?"

Alle volte penso alla frase di Tremonti "non mangio con la cultura".
Bene non credo sia vero e provo a spiegarne il motivo.
Nel film di Al Pacino "Riccardo III"  l'attore americano a un certo punto intervista un barbone che conosce a memoria alcuni passi dell'opera.Quel barbone spiega in una sola frase a cosa serve Shakespeare, Dante, Mozart e tutto il resto con questa frase
"Shakespeare insegna ai ragazzi i sentimenti, il sentimento arriva da lì"

Ebbene io credo che i classici, l'arte e quello che si dichiara cultura serva essenzialmente a questo: se la nostra istruzione ha saputo scavare in noi la nostra coscienza, fino a realizzare l'innesto (chi ha visto Inception sa di cosa parla) dei sentimenti di cui parla il barbone, forse quelli di noi che arriveranno nella stanza dei bottoni, prima di schiacciare il pulsante con scritto "Tanta moneta per me, tanta cacca per gli altri", forse ci penseranno due volte. Forse prima di anteporre il vantaggio personale a quello comune, si ricorderanno davvero di quella frase di Shakespeare, di una terzina di Dante, di una poesia di Borges.

Se la coscienza comune ci induce a non applaudire sempre il più furbo magari il mondo si potrà salvare

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