sabato 19 aprile 2014

Pinocchio della compagnia La Traccia.

Uno dei miei tanti amori è stato sicuramente il teatro. Ero un ragazzo del liceo quando ho scoperto la danza della parola con il corpo. Essere un altro, vivere emozioni che solitamente la vita non può regalarci. Ho affrontato lo stesso personaggio che mi è capitato di incontrare qualche giorno fa. Pinocchio. Erano ragazzi di un liceo proprio come lo ero io. Pinocchio è la forza nascente, l'origine che sprigiona energia senza limiti, senza barriere esterne. Si nasce e si fa quel che se ne ha voglia. La natura che non conosce costrizioni, libera dalle architetture morali. Non si può credere che fare solo il proprio bene ad un certo punto non si scontri con il bene degli altri. È per quello che questo personaggio piace tanto a teatro, soprattutto a questa età. È il bambino che dobbiamo rispettare ma anche contenere. Si cresce e lo accarezziamo con affetto, vive dentro di noi sempre, ma ad un certo punto, arriva il momento in cui dobbiamo mettere davanti a noi stessi il bene degli altri.  Bellissima questa rappresentazione. Incredibile la prova del protagonista. Certe persone sanno comunicare su un palco le emozioni che non riusciamo a far emergere dal fondale oscuro del nostro mondo interiore. È questa la grandezza di un attore. Farci dimenticare del nostro corpo e perrmettere così una vita nuova, per tornare ad abitare noi stessi più preparati e consapevoli.

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