lunedì 7 aprile 2014

Mi sono fidanzato con Radio Tre

Lasciare una radio per un'altra è un po' come cominciare una nuova vita. Quasi lasciare la donna con cui hai condiviso anni importante per intraprendere una nuova avventura. Non dirò la radio che ascoltavo fino ad ora. Anche per rispetto nei confronti di chi mi ha tenuto compagnia così tanto tempo. Evidentemente però, è tempo di cambiamenti. Ho scoperto Radio tre per caso. Soprattutto perché ero stufo di ascoltare deejay che si autoproclamavano i migliori, i più interessanti, con le vite più imperdibili. I media sono sempre più autoreferenziali, terrorizzati forse di perdere il loro successo acquisito. Radio tre è tutto il contrario. Prima il contenuto, poi la voce. Capita che i conduttori si alternino. Pubblicità quasi inesistente. Concerti di un'ora, un'ora e mezza. Nessuna esigenza di ascolti.  Nessuna facezia del momento. Argomenti stupidi che le radio si rimbalzano in continuazione, qui manco vengono presi in considerazione. L'intelligenza dell'ascoltatore è considerata ai massimi livelli. Avevo bisogno che non mi si urlasse addosso, che la polemica facile, la battuta inutile, uscissero per sempre dalle onde radio. A fine giornata mi sento meglio, più ordinato, più in pace con me stesso. Provare per credere.

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