domenica 19 gennaio 2014

Tutto sommato qualcosa mi ricordo. Gigi Proietti


Gigi Proietti è un attore che ha accompagnato la mia adolescenza. E' sempre stata una figura di padre un po' sui generis che mi ha sempre affascinato moltissimo. In televisione ho visto tutti i suoi sceneggiati: "un figlio a metà", "Italian Restaurant" e ovviamente "Il maresciallo Rocca".  Un regalo che ho molto apprezzato questo Natale è stata la sua biografia: "Tutto sommato qualcosa mi ricordo". Gigi Proietti racconta la sua vita approfittando di questa opportunità per porre una lente importante sulla vita dell'attore. Una vera e propria lezione di teatro che dimostra tutto il suo amore per questa forma d'arte così poco considerata nell'epoca in cui viviamo. Proietti è stato uno dei pochi attori capace di rielaborare la sua lunga  esperienza di teatro sperimentale, allo scopo di inventare nuovi strumenti capaci di avvicinare il pubblico a un nuovo linguaggio. Proietti abbandona la torre di avorio degli attori contrapposti al teatro tradizionale per amalgamare le due scuole e costruire un nuovo teatro. Quello più vicino alla gente. 
Al liceo mi sono innamorato del teatro sperimentale, una vera passione: il linguaggio del corpo, l'uso della voce libera dai vincoli della dizione e del significato proprio delle parole, la libertà del montaggio, la costruzione dei personaggi. 
Bisognerebbe rivederlo il suo spettacolo: "A me gli occhi please". Credo che insieme al "Mistero Buffo" di Fo, Gigi Proietti abbia meritato un posto di primo piano nella storia della nostra cultura. Nel vederlo oggi la sua forza rimane intatta. 
Gigi Proietti è una brava persona, mai polemica, mai in contrasto, un soldato al servizio della sua passione e del suo amore verso un modo di concepire l'arte. Una concezione aperta al nuovo e pronta ad avvicinare i giovani a questo difficile mestiere. Una bellissima biografia. 

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