lunedì 6 gennaio 2014

Puccini è la musica degli innamorati.


Qualche giorno fa ho rivisto il film di Barbara Streisand "L'amore ha due facce". Non so quante volte l'ho visto. So solo che tempo fa l'ho citato fra le 5 scene d'amore più belle nella storia del cinema. Lo so, non è fra i suoi migliori, molti diranno, eppure io adoro quel film, non ci posso proprio fare niente. 
Ad un certo punto la Streisand, che è una professoressa di filosofia, fa tutta una disanima lunghissima sull'amore. Dice una cosa bellissima: 
"Quando ci innamoriamo sentiamo la musica di Puccini nella testa". 
E' sempre quello che ho pensato anche io. O meglio, lo pensavo, ma non trovavo le parole giuste per descriverlo. Non sono un musicologo, ho solo studiato violino per undici anni senza arrivare a nulla. Ho studiato canto lirico per due, abbandonandolo dopo aver compreso di non esservi poi così portato. Sono uno che appiccica delle sensazioni sulla carta per sentirsi vivo. Si scrive per cercare di trasformare le proprie esperienze, per elaborarle, illudendoci di lasciare un piccolo passaggio su questa terra. 
Amo la lirica, fin da bambino. Tutto qui. E dico quello che mi viene. 
Qualche giorno fa ho ascoltato il trittico di Puccini. Mi era sempre sfuggito, forse perché ero convinto stupidamente che appartenesse a un Puccini minore. Quanto mi sbagliavo. C'è sempre quel crescendo a un certo punto, come dire, forse c'entra qualcosa con il tempo dell'amore. Quando due innamorati si cantano il loro amore sapendo che la loro vita è giunta al termine, quel pregare qualcuno di acconsentire a un amore impossibile, quel cercare di ricongiungersi con l'oggetto del proprio sentimento contro ogni natura e contro ogni impedimento. L'uso continuo dei diminutivi nei libretti non è casuale, voglio dire, quando i personaggi delle sue opere esprimono il loro amore, tornano bambini, tornano a quello stato irrazionale tipico delle persone innamorate, e la sua musica è l'unica capace di centrare in pieno quello stato di estasi. Il tempo si ferma, la musica rallenta, si arriva a un attimo che si dilata all'infinito. L'amore non ha prima e non ha dopo. Ed è un po' così nella musica di Puccini.

2 commenti:

Cenerentola a Mezzanotte ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Unknown ha detto...

Certo che esiste l'arte pura! Fai bene ad arrabbiarti, intanto sul rivedere la tua posizione, non ti preoccupare, io la rivedo in continuazione, non è facile arrivare al punto! ;)