lunedì 20 maggio 2013

Il Grande Gatsby

E così New York è una città di pura fantascienza, a metà fra il Quinto Elemento e Blade Runner; i personaggi dei party figure fantasy rapite dalla triologia di Matrix; la casa di Gatsby è il castello della Bella Addormentata e le sue feste riproduzioni delle Discoteche di Ibiza. In questo guazzabuglio moderno, come direbbe il Mago Merlino di una Spada nella roccia, Baz Luhrman ambienta il suo "The Great Gatby".
Mi ha fatto piacere vedere che un mio post, di un quasi due anni fa, fosse dedicato proprio al Gatsby di Robert Redford. "Non sarò mai Robert Redford" si chiamava il mio post e, devo dirlo, senza accusare nessuno: nemmeno Di Caprio sarà mai Rober Redford. Esiste una potenza nello sguardo dell'attore che oltrepassa qualsiasi volontà di interpretarla: questo era Robert Redford, i suoi silenzi avevano una violenza espressiva che ti agganciava allo schermo minuti interi su quei primi piani, cazzo dicevi, perchè non so guardare una donna così? Con Di Caprio non ho avuto la medesima sensazione. Non posso dire che sia un film fatto male, eppure schiavo forse della versione antica, non mi sono affatto sentito rapito da questo tentativo. Scusate ai moltissimi che non saranno d'accordo.

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