domenica 12 maggio 2013

I 5 inizi più belli nella storia del cinema

Mi ha sempre catturato l’idea che sta dietro ad ogni inizio. L’inizio di un film voglio dire. Come si fa a catturare l’attenzione dello spettatore già dai primissimi istanti? I primi secondi generalmente sono quelli che ci portano con sé la scelta: girare canale, alzarsi dal divano, uscire con gli amici, oppure fissarsi lì, sullo schermo, e passarci due ore. Questi sono per me gli inizi più belli della storia del cinema.
Al quinto posto metto questo piccolo monologo di un piccolo film inglese. Le commedie più delicate e intelligenti le hanno gli inglesi, c’è poco da fare: Full Monty, Quattro Matrimoni e un funerale, Billy Eliot, Grazie Signora Thathcer. In questo filone si inserisce questo piccolo film: Love Actually, in cui più storie d’amore ci  vengono presentate. E questo è il monologo sugli aeroporti.
Al quarto posto metto questo altro monologo dei fratelli Cohen. Ci sono diversi modi per catturare da subito l’attenzione: un bel monologo fuori campo, partire subito con i titoli di testa, una scena mozzafiato. Tutti i film dei fratelli Cohen hanno un inizio particolare. Avrei potuto usare il monologo un po’ scanzonato del Grande Lebowsky o il cortometraggio spettrale di A Serious Man. Eppure a mio giudizio l’inizio più bello rimane quello del loro film più minimalista: essenziale nell’uso della musica e nei dialoghi. Questa è la voce dello sceriffo di “Non è un paese per vecchi” accompagnata dai paesaggi della grande America.
Con il terzo posto cominciamo con i titoli di testa. E’ difficilissimo catturare l’attenzione dello spettatore quando si susseguono delle aride scritte. Eppure i più grandi registi lo sanno fare eccome. Questi sono i titoli di testa più originale della storia del cinema: i titoli di testa cantati nel grande film Uccellacci e Uccellini di Pier Paolo Pasolini.

 Al secondo posto non potevo fare altro che scegliere la mitica “piuma magica” di Forrest Gump. Perché ci affascina così tanto una piuma mossa dal vento? C’è un motivo che sta al di là dell’estetica. E il motivo lo possiamo leggere in alcuni versi del I Canto del Paradiso. Sarebbe perfetto accostare questa immagine e ascoltare questi versi di Dante: le cose tutte quante hanno ordine tra loro, e questo è forma che l’universo fa Dio somigliante. Qui veggion l’alte creature l’orma dell’eterno valore, il qual è fine al quale è fatta la toccata norma. È bellissimo pensare che dietro ogni particolare, anche minimo e indifeso, come può essere una piuma delicata e leggera, ci sia una volontà pronta a volere solo il bene per tutti.
 Il primo posto lo devo al mio maestro di emozioni. Alessandro Baricco. Ormai lo metto dappertutto, lo so. Ma non posso fare altrimenti. In un suo famoso spettacolo di tanti anni fa, Totem, Baricco racconta i titoli di testa di questo film. Dove all’inizio non capiamo bene cosa ci sia sullo schermo e solo dopo un po’ scopriamo esserci delle strisce di un ring.
Perciò questo è l’inizio del film  http://www.youtube.com/watch?v=RR_izcpIwz0 , da vedere prima, e questo il monologo di Baricco http://www.youtube.com/watch?v=6pXiqtpbgzQ , da vedere dopo.
Buona visone!!

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