sabato 8 febbraio 2014

Fare l'amore: la più bella descrizione nel cinema.


Bè di sesso non ho mai parlato nel mio blog. In un certo senso, non è che voglia parlarne nemmeno adesso. Ho rivisto ieri sera questo film. D'accordo non sarà il più bel film di Robin Williams, sarà fin troppo melenso e sdolcinato, certe scene sono di una banalità sconvolgente. Eppure, i film americani hanno sempre questo potere: non hanno paura di mettere mano ai luoghi comuni. Noi italiani vogliamo sempre per forza fare gli artisti. Figli di una grande tradizione letterale, artistica, umanistica, non sappiamo più usare le parole nel loro significato originario. Parlare alla gente che ha altro da fare magari, troppo stanca dalla fatica del proprio lavoro per immergersi in film complessi e cervellotici. Ascolto tanta gente descrivere altra gente con appellativi come: la gente è ignorante, la gente non capisce niente, la gente è attirata dalle solite cose. 
Il fatto è che non tutti hanno avuto la possibilità di studiare, non tutti hanno avuto la fortuna di conoscere Dante e Petrarca. Molti fanno un lavoro duro e non hanno gli strumenti per arrivare troppo al di là. Si può anche parlare con parole semplici, usare mezzi comuni, cliché già collaudati per descrivere la bellezza del mondo. Perchè no? 
L'uomo bicentenario è la parabola di un robot che vuole diventare uomo. Attraversa ogni stadio della progressione da macchina a uomo. Prima un volto, poi le emozioni, infine gli istinti. In questa scena al robot manca l'ultimo tassello: provare l'amore. L'amore completo, totale. Quello che richiede la mente e il corpo. Il tutt'uno con un altro essere. L'amplesso che unisce l'esperienza di nascita e morte. Quella forza che ci fa tornare indietro e avanti nel tempo. Il prima e il dopo. Fare l'amore. Ecco come la descrive, e quando la senti capisci che fortuna immensa può essere provare un'esperienza come la vita. 

http://www.youtube.com/watch?v=pU4UxEei7xU

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