venerdì 20 settembre 2013

U Parrinu - Christian Di Domenico


La scorsa settimana è stata un po' difficile, e soprattutto caratterizzata da una bella delusione. Ne parlerò tra qualche post. Per ogni delusione, quasi sempre, c'è una bella sorpresa. Ho trovato nel mio paese, per caso, un manifesto che pubblicizzava uno spettacolo teatrale. Avevo capito subito che si trattava di un monologo teatrale, e io adoro i monologhi. Affinché una sola persona sia in grado di intrattenere un pubblico per un'ora e mezza, ci vogliono enormi capacità. L'uso della voce, delle luci, dei colpi di scena. Battute, cambi d'abito, musica. Ma soprattutto c'è bisogno di una voce che sia capace di trascinarti per luoghi e avvenimenti che ti facciano dimenticare che sei seduto su una sedia in mezzo ad altra gente. 
Christian di Domenico ne è capace eccome. Lui parla e tu vedi la Sicilia, quella bella e quella brutta. Quella fatta di scogli e natura che ti schiaffeggia con tutta la sua bellezza. Poi c'è la Sicilia di cui tutti sappiamo, ma di cui spesso non ci importa nulla. Sommersi dai nostri luoghi comuni non ci importa di conoscere tutte quelle storie di gente che è capace di combattere, e parlare fuori dal coro. 
Era tanto tempo che non vedevo un teatro così. Un teatro senza parrucche, e vestiti ingombranti. Senza canzoni e balletti. Un teatro che non vive solo di dizione perfetta e diaframma bene impostato. Più da un palco togli più hai bisogno di idee. Le idee arrivano quando non hai niente e devi colmare un vuoto. Christina Di Domenico racconta la sua storia personale colmando tutti questi vuoti, con una prova straordinaria. 

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