lunedì 23 settembre 2013

La mania dei muscoli. Magic Mike



Più di tre anni fa mi sono iscritto in palestra. Fra pause e riprese sono passati tre anni e, diciamolo pure, non sono cambiato di una mazza. Come se non bastasse, sono tre mesi che non riesco a riprendere per colpa di un dolore al braccio destro che proprio non passa. Eppure un po' di rabbia mi viene, quando vedo questi fottutissimi corpi così muscolosi. Ma come fanno quelli della pubblicità? Loro non devono andare al lavoro, litigare con i clienti, fare la spesa, compilare fogli excel al computer, far funzionare macchine complicate in una catena di montaggio? Vanno in palestra otto ore al giorno? Credo il problema stia tutto nell'età. E' inutile illudersi, a trent'anni è troppo tardi! Quindi me li devo dimenticare: addominali, bicipiti, tripiciti, pettorali non arriveranno mai. Però quanto sono fighi questi tizi di Magic Mike, e diciamolo una volta tanto che tutti vorremmo essere così: piacere per il solo fatto di essere.

A parte tutte queste fesserie che ho scritto fino ad ora, Magic Mike è un bellissimo film. Soderbergh è una certezza. Mi fa impazzire l’uso della fotografia, i suoi colori, così delicati carichi di intimità. Non riesco a capire come fa, ma mi è sembrata di rivedere i personaggi di Traffic e di Erin Brocovich: c’è una vulnerabilità dietro la forza di Mike che lo rende così umano da desiderare di essere come lui dal primo all’ultimo fotogramma.

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