Following è il suo primo film, in
bianco e nero, e una cellula impazzita del panorama cinematografico mondiale.
Credo che Nolan piaccia così tanto perchè è stato capace di intercettare più di
chiunque altro oggi la più grande inquietudine moderna: la potenza della mente.
Nessuno ne parla ma giorno dopo giorno l'uomo si sta avvicinando sempre di più
alla comprensione di se stesso. La psicanalisi prima, le neuroscienze oggi. Più
si avvicina a se stesso, più si ritrova smarrito. Con la sensazione della morte
di Dio nel cuore.
Se guardi qualcuno a lungo, quel
qualcuno non appartiene più a una folla, quel nessuno diventa qualcuno. E'
questo il filo conduttore di tutto il film; e tra reminiscenze letterarie:
Dostoevskji (una vecchietta e un martello) e Paul Auster (l'inseguito che
diventa inseguitore) in primis, Nolan costruisce una trama sottile che colpisce
quei nervi nascosti che solo uno sguardo al di là di tutti i nostri sogni può
svelare.
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