venerdì 23 agosto 2013

Il colpo di fulmine: la più bella descrizione

Nel lungo mio peregrinare fra testi di ogni genere, ho deciso di leggermi l'Orlando Furioso.
Forse mi era venuta voglia di leggerlo fin dal giorno in cui vidi quel bellissimo film "Pani e Tulipani", dove uno dei personaggi aveva imparato l'italiano leggendo l'Orlando Furioso appunto. Faceva troppo ridere quando diceva di volersi "calare negli Abruzzi" per riconquistare la sua donna.
Bene è proprio un passaggio di due ottave che ho deciso di riportare oggi, in questa serata di fine Agosto.  Capita a tutti prima o poi di subirlo un colpo di fulmine. Pare davvero incredibile, ma ci sono momenti in cui guardi una ragazza per la prima volta e ti chiedi "ma io cosa sarei disposto a fare per conquistare questa donna?". Alle volte varrebbe la pena non provare a rispondere, per non rimanere troppo impressionati!
In queste due ottave l'Ariosto descrive quello che  Oberto prova quando pone gli occhi sulla bellissima Olimpia. L'Orlando Furioso è il libro della passione totalizzante. Quella che si pone in contrasto contro ogni forma di valore razionale. Quella che fa perdere il senno e ci fa smarrire in un mare d'infelicità e dolore. Eppure questo è un colpo di fulmine fortunato: due occhi che il destino congiunge per donare ad entrambi serenità e sano amore.
 
Era il bel viso suo, quale esser suole
da primavera alcuna volta il cielo,
quando la pioggia cade, e a un tempo il sole
si sgombra intorno il nubiloso velo.
E come il rosignuol dolci carole
mena nei rami alor del verde stelo,
così alle belle lagrime le piume
si bagna Amore, e gode al chiaro lume.

E ne la face de' begli occhi accende
l'aurato strale, e nel ruscello amorza,
che tra vermigli e bianchi fiori scende:
e temprato che l'ha, tira di forza
contra il garzon, che né scudo difende,
né maglia doppia, né ferrigna scorza;
che mentre sta a mirar gli occhi e le chiome,
si sente il cor ferito, e non sa come.

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