martedì 12 marzo 2013

Dalla Littizzetto a San Lorenzo

Tempo fa ho fatto una piccola pazzia. Ho portato il libro che ho scritto, con un panettone, a Linus di Radio Deejay. Ho attraversato mezza Milano una mattina, ho imparato a pagare per entrare in zona Ztl, ho incontrato il simpaticissimo Nicola, portiere della radio, e gli ho consegnato un bel panettone gigante con il mio libro. C'era dentro una letterina nel libro, con la mia mail. Ok Linus non mi ha mai risposto, non che ci credessi ma almeno ci ho provato.
Questo Sabato volevo fare lo stesso con la Littizzetto che al Sabato trasmette da Torino nel programma La Bomba. Partiamo da Milano io e un mio amico, convinti che la Littizzetto trasmettesse da Radio Veronica One. Prima di partire compro una teglia enorme di pizzette e focacce e una mega colomba, e ovviamente porto ancora il mio libro, stampato in pochissime copie da una fotocopisteria della mia zona. Dopo circa due ore di viaggio, arriviamo a destinazione. Appena scesi il mio amico mi fa: DAI FAMMI MANGIARE ALMENO UNA PIZZETTA, CHE POI NON POSSIAMO TENERCELE NOI? E ALLA LUCIANA LE DAI SOLO LA COLOMBA CHE TI E' COSTATA UN OCCHIO? MACCHE' faccio io VOGLIO FARE LE COSE IN GRANDE!
Arrivati al portone della radio entriamo nel mega palazzo, punto allo studio dopo aver superato l'androne. Mi apre un tipo con la faccia scura che, molto infastidito, mi dice che Luciana non trasmette più lì da un pezzo. Risultato? Mattinata buttata via, mi sentivo come uno che avesse preso un due di picche da una donna. A quel punto sconsolatissimo vedo Luca che apre il pacchetto e mi dice BENE! ORA CE LE MANGIAMO NOI! Nella mia macchina, dopo tre giorni, c'è ancora odore di focaccia e pizzetta. Dopo dieci pezzi ci guardiamo e ci diciamo VABE' ORA BASTA!
Poi la mattinata comincia a svoltare, il destino prende forma, il nostro daiamon, il nostro angelo custode, ci porta a fare due passi a Torino ed entriamo nella piccola e affascinante chiesa di San Lorenzo. Una guida ci invita gratuitamente a sentire la spiegazione e noi insieme agli altri ascoltiamo queste parole fantastiche.
"Questa chiesa è a pianta ottagonale. Otto lati di forma convessa che spingono l'uomo che entra a guardare in altro, verso il centro di tutta la chiesa. La volta. Lo spettatore è spinto, spinto ad abbandonare le difficoltà di questa vita, espressa dalla forma della chiesa con i suoi lati spigolosi per portare l'occhio verso questa luce che la percorre in lungo e in largo. Capolavoro sublime di Guarino Guarini. Ci sono due momenti nell'anno in cui quattro oblò vengono illuminati dalla luce che piove dall'alto per un gioco di luci che solo matematicamente Guarino Guarini ha potuto ricostruire. La Chiesa così si fa racconto, emozione, teatro".
Alcune volte la vita ti risolve in modi nuovi le tue delusioni.

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