domenica 20 febbraio 2011

Roberto Vecchioni Superstar

Vittoria direi. Dedico questo post a Roberto Vecchioni, tifato e sostenuto nel mio post precedente Fallisce il mio pronostico ma sono ben lieto di questo.
Risulta sorprendente che i figli dei reality vengano sopraffatti dalla potenza della canzone d'autore che è riuscita a spingere i voti verso il ritratto di un Italia che non vuole rassegnarsi a spengere il pensiero.
Vecchioni infatti in questa sua canzone non fa altro che accarezzare i più deboli, convincendo tutti che bisogna sempre credere in un domani più sereno. Come si fa a non alzarsi dalla sedia quando si sente una frase come "il bastardo che sta sempre al sole?". C'è tutta l'amarezza di chi si sente sconfortato nel vedere premiata costantemente l'Italia nel nostro paese. Fare un lavoro onesto, pagato il giusto, costruire una famiglia, raccolgiere un po' di amore intorno a sè (amore vero con condito a suon di euro) può risultare in certi momenti la scelta sbagliata, la scelta che uno non avrebbe mai dovuto fare. In certi momenti può contare di più l'apparenza, il gusto del vizio, l'egoismo, la furbizia. L'idea che per sopravvivere, per raggiungere il vertice del successo conti soli la misura della nostra spregiudicatezza.
Ebbene Con"Chiamami ancora amore" ripetuto un'infinità di volte Vecchioni ci urla la voglia di purezza che da qualche parte all'interno di ognuno di noi riposa sempre. Quella legge morale che non può essere spenta con la facilità con cui il mondo dell'economia, della politica, della televisione ci vuole tramsettere. La fiamma viva è sempre lì e i cantautori sono lì apposta per ribadirlo in continuazione.

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