martedì 30 novembre 2010

Il giorno della marmotta

Non c'è verso di uscire dal giorno della marmotta.
Chi non ha visto quel film," ricomincio da capo"?
Quel film dove il protagonista Bill Murray rivive in continuazione lo stesso giorno, il giorno della festa della marmotta.
Quando vado a pranzo, ovunque io sia, il copione è sempre lo stesso. Di fronte a me ci sono sempre due tizi: quello che parla e quello che ascolta. Il primo è il protagonista il secondo una comparsa.
Si lamentano sempre del lavoro che fanno, deridono il loro capo dichiarandolo un incompetente. Non si capacitano di come sia possibile che quello sia in un data posizione di prestigio, a loro è dato rappresentare esclusivamente figure da sublaterni. Ma quello che mi colpisce è che a dirigere il discorso è sempre uno: quello più prepotente e che l'altro cerchi invano di disegnarsi uno spazio, un parere, un'opinione. Trascinato dagli eventi l'inetto di turno si lascia sedurre dalla contestazione facile, dalla retorica della colpa.
Incredibile come questa scenetta si moltiplichi in ogni pausa pranzo: insoddisfazione assoluta per la propria azienda, per i propri colleghi, convizione totale di essere diretti da incompetenti e incapaci.
Siamo sempre tutti pronti a puntare il dito e questo è un dato di fatto

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