mercoledì 30 gennaio 2013

Il libero aribitrio esiste?

Sto leggendo un libro sul funzionamento della mente. Pare che la scienza non riesca a trovare in un cervello umano un barlume di libero arbitrio. La cosa mi ha davvero sconvolto. Voglio dire prendete un criminale e prendete la vostra mente. Se il vostro cervello non avesse subito le stesse influenze della mente criminale, dal momento del vostro concepimento fino ad oggi, pensate davvero che non avreste potuto commettere gli stessi delitti? Pensate a quante volte non sapete resistere a un dolce, a una pennichella durante il lavoro, a una presa in giro particolarmente cattiva diretta ad un vostro amico. Se moltiplicate questa tentazione per un milione, forse per un miliardo avreste magari un'idea di quello che spinge una mente deviata a commettere un delitto. Respirare mercurio nel feto della madre, subire microlesioni alla testa durante l'infanzia ad opera dei genitori, influenze dell'ambiente, geni modificati, compagnie poco raccomandabili. Che differenza c'è fra un attacco epilettico che ti porta ad uscire fuori strada ed investire un passante, ed un delitto frutto di un cocktail di agenti che non possiamo scindere ed individuare?
Non è che non esiste la colpa. Forse dobbiamo smettere di giudicare in maniera sprezzante chi commette anche il più spregiudicato delitto, ed ammettere che il carcere deve portare alla riabilitazione del colpevole, non all'esclusiva punizione fine a se stessa.

Nessun commento: