martedì 6 novembre 2012

Si può stare insieme tutta la vita? Facciamo un po' di Simposio

Questa eterna domanda cade in continuazione. Direi quasi che ci perseguita. Nella era delle occasioni, di facebook, delle tentazioni perenni, dove conta desiderare più che onorare gli impegni. Non voglio fare il predicatore. Però questa cosa qui ce l'abbiamo dentro tutti. Ma questo che provo adesso durerà per sempre? Ne ho parlato anche in un mio vecchio post. Parlava della fine degli amori. Ma stavolta voglio parlare di quelli che durano, quelli che durano per sempre. Come quelli dei miei genitori, dei nonni e di molti altri. Come ce l'hanno fatta loro?
Come si fa?
Io a livello di esperienza sono un totale fallimento. Però ascolto chi ne sa più di me. Da un mese circa ho scoperto questo "divulgatore filosofico", si chiama Galimberti. In suo intervento mi ha fatto venir voglia di leggere i dialoghi di Platone, a partire dal Simposio.
Nel Simposio tanti filosofi discutono, durante una cena, sul tema dell'amore e, alla fine, Socrate dice la sua. Come al solito, le sue parole mettono in discussione tutto quello che gli altri avevano detto fino ad ora. Eros non è figlio di Afrodite e Ares, il dio della guerra. Altro che bellezza assoluta e indomita fierezza. Amore è figlio di Povertà e Coraggio. Amore è fame, mancanza, assenza. Amore è un semidio. L'anello di congiunzione fra noi e gli dei. Amore è insomma il linguaggio con cui la nostra parte razionale entra in contatto con quella irrazionale. Con la nostra follia, con la nostra debolezza. E allora, dice Galimberti, non bisognerebbe dire all'altro "amo te", ma "io amo il modo in cui entro in contatto con la mia follia grazie a te". Ecco perchè si dice "mi fai impazzire", "solo tu mi capisci", "ti amo da matti".
Quindi come si fa a stare insieme tutta la vita? Semplice, non dicendosi sempre tutto. Bisogna conservare un'attezione su se stessi, preservare ogni giorno la parte più intima di noi stessi, lasciare che una parte insondabile del nostro essere maturi, permettere che non venga mai davvero completamente a galla, che qualcosa ci sia sempre da scoprire in noi, ogni giorno. Perchè, se l'altro sa già quello che vogliamo dire prima ancora che apriamo bocca, allora possiamo dire che l'amore è proprio finito.

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