sabato 21 aprile 2012

Habemus Papam

Ho capito una cosa oggi, guardando questo film.
Un regista come Michael Cimino diceva che ci sono due cose per cui vale la pena  davvero accendere una macchina da presa: una montagna ed un cavallo che corre.
Il film di Moretti che ancora mi mancava si affaccia a un terzo elemento, fondamentale e intenso. Sto parlando del volto del pratogonista, uno struggente Michel Piccoli. Cosa c'è di più bello e drammatico del volto di una persona anziana? Guardiamo solo i nostri nonni. Basta che accennino un sorriso e la gioia si espande come i centri concentrici di un lago quando lanciamo un sasso. E' sufficiente che la tristezza e il rammarico si affacci sul loro volto perchè i dolori di una vita si manifestino ai nostri occhi.
Il volto di una persona anziana è un amplificatore naturale e il terrore di questo periodo di invecchiare  (non vi nascondo mi sta abbattendo ogni giorno che passa sempre di più) si attenua un attimo se penso che mi rimane la speranza di raggiungere dentro di me la pace che molti nonni sanno esprimere quando sorridono a un bambino. Guardateli quando osservano un nipote che gioca e che ride: hanno la pace dentro, riuscirò a raggiungerla anche io?

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