mercoledì 18 aprile 2012

Cazziatone in libreria con Dante Alighieri

Io lo sapevo che, prima o poi, il momento sarebbe arrivato. Sono vent'anni che sosto ore nelle librerie, quasi mai nelle biblioteche, ma proprio nelle librerie, dove i libri per lo meno sono nuovi. Profumano. Hanno un odore che ti invade la mente e il cuore. L'odore della carta, di un'avventura nascosta, del chissà. Sosto per ore, li apro, li visito, e poi il risistemo al loro posto. Alle volte riguardo gli stessi libri che avevo già analizzato, avevo già annusato. E' una specie di danza che mi tiene lontano dalla vita, mi rassicura, una mia oasi dal mondo così crudele, come lo è un po' per tutti. Non è mai successo nulla, in vent'anni nulla è mai successo. Fino ad oggi 18/04/2012. Sono stato all'euronics di San Giuliano, dico anche il posto, che mi denuncino se vogliono. Ho preso la Divina Commedia di Dante, l'inferno e mi sono messo a leggere il canto XXVII: i consiglieri fraudolenti. Ero perso nella lettua, convinto che anche stavolta, come sempre, la vita non mi avrebbe risvegliato da quel dolce torpore. Anche lì nelle pagine di Dante dopo vent'anni qualcuno mi ha riscosso.
- Scusa.
Mi giro e dietro di me c'è una guardia
- E' già un po' che sei lì o lo compri o la appoggi.
O lo compri o lo appoggi, se lo apri si sciupa.
C'erano oggetti, cose intorno a me che valevano migliai di euro: televisori, elettrodemistici, cellulari, schermi al plasma, navigatori ultrasatelittari, ma la guardia mi ha accusato di deturpare qualcosa che valeva ben 10 euro. Peggio di un ladro perchè avevo aperto un libro. Probabilmente avrà avuto anche ragione ma non sono riuscito a stare tranquillo tutta la giornata. Mi sono sentito offeso, avvilito e affranto. La mia oasi felice, quell'odore di carta nuova, la sensazione di pace mi aveva tradito per la prima volta. Forse quest'episodio mi ha così fatto incazzare perchè mi ha riportato alla vita, alla realtà che non è e non avrà mai la musica di quelle pagine, non avrai mai la purezza di un verso di Dante. Ed è proprio su questo verso che la guardia mi ha risvegliato alla vita:

Oh me dolente! come mi riscossi
quando mi prese dicendomi: "Forse
tu non pensavi ch'io loico fossi!"

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