giovedì 22 marzo 2012

22/11/1963 King è sempre the King

Ammetto di non essere un profondo conoscitore di Stephen King, quindi non ambisco a paragonare questo libro ad altre sue opere. PErsonalmente ho letto tre romanzi lunghi di King:
- It
- The Dome
- 22/11/1963
Pochi per dare una definizione dell'autore, per recensirne lo stile, per dire meglio il prima o meglio il dopo.
Bè non mi importa, io parlo solo di questo libro. Non dirò nulla sulla trama come al solito, se non che si tratta di un viaggio nel tempo. Quello che voglio sottolineare è che forse la bellezza di tutto il romanzo c'entra poco con la trama, di per sè abbastanza lineare. Quello che mi ha travolto è stata la storia d'amore. Ragazzi ma com'è che le storie d'amore sono sempre le più belle? Com'è che ci commuovono tanto? Forse dobbiamo, dico dobbiamo passare la nostra vita a sognarne di viverne una così, e non viverla mai, per forza non viverla mai, altrimenti non sarebbe più possibile sognare?
Io ho pianto alla fine, anche se ormai piango anche quando guardo una tribuna politica.
E' una storia bella perchè insegna una cosa: che non si può forse amare davvero qualcuno se non si attraversa la fase del sacrificio: l'amore si avverte solo quando sei disposto a prenderti cura. Nella buona e nella cattiva sorte. E' tutto qui. Mia madre si porta appresso un tumore da sei anni, sette terapie, sette volte ha perso i capelli, sette volte le sono ricresciuti. Mio padre è sempre lì. E' questo l'amore, tutto il resto sono solo cazzate.
Un giorno mi ricordo che ha detto questa frase:
"Anche se i nostri corpi possono smettere di parlarsi, i nostri spiriti rimarrano intrecciati per sempre".
Bravo pà, te sì che sei un vero poeta!

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