domenica 22 marzo 2015

I cinque segreti di Cinquanta sfumature di grigio. Il libro.

Sto trascurando moltissimo il blog, ma sono forse in dirittura di arrivo con il mio nuovo libro. Non so quanto ancora ci vorrà ma sento che un po' ci siamo. Così, mi va di parlare ancora di questo fenomeno. Proprio perché è sempre facile liquidare i successi con "facile fare successo se parli di sesso" dopo il film ho letto anche il libro. D'accordo ho letto solo il primo libro, ma un'idea ora me la sono fatto.
L'accusa più frequente a cui mi è capitato di assistere è sempre stata: è scritto male. Ora certo non posso definirmi scrittore, visto che la mia unica pubblicazione giace in rete gratuitamente con critiche altalenanti, ma sento di poter dire la mia sul modo di scrivere di questa autrice.
E' vero, lo stile è semplice e ripetitivo. Ma è sufficiente per dire che è scritto male?
L'autrice fa una scelta precisa e voglio provare a snocciolare qui l'idea che mi sono fatto di questo romanzo e dei motivi alla base del suo successo:


1) Il libro ha un ritmo rapido e incalzante. Il tempo è sempre al presente, siamo nella testa della protagonista, gli eventi si succedono ai pensieri e i pensieri agli eventi. Anastasia guarda, vive, sente, agisce, soffre, è felice, è triste, gode, desidera, si pente, si fa forza, si ritrae. Sembra di stare su un'altalena, la trama e la coscienza sono intrecciati a doppio filo, e non è facile staccarsene.
2) Le ripetizioni. Ora ogni scuola di scrittura creativa probabilmente insegna l'esatto contrario di quello che questa autrice propone nel suo modo di argomentare. Questa è forse la prova più lampante di quello che un bravo scrittore dovrebbe fare: non seguire nessun consiglio, ma avere in mente una solo cosa: proporre un linguaggio. La James ripete in continuazione situazioni, dialoghi, pensieri e perfino azioni. Anastasia alza gli occhi al cielo e Mr. Grey si incacchia. Anastasia sente la sua "dea interiore" che sarebbe un po' la sua coscienza rimproverarla e invogliarla migliaia di volte. Anastasia osserva Mr Grey e pensa "quanto è sexy", "quanto è bello", "è un dio greco", "è un dio del sesso". Anastasia ripete a se stessa: "forza Anastasia", "ce la posso fare", "quanto è stronzo", "mmmm...". Mr Grey vuole che Anastasia mangi e lei non ha fame, e questo succede un incredibile quantità di volte. Ripetere cellule narrative in continuazione nel romanzo, aiuta a farsi dondolare nelle pagine di questo libro. E' quello che cerca l'autrice: creare un effetto a elastico, dove i due protagonisti si allontanano e si avvicinano, come se un invisibile molla li attraesse e respingesse perennemente.
3) Ormai mi sono autoconvinto che molti autori nascondano la cifra stilistica dei propri romanzi all'interno dei propri libri, usando frasi precise che in maniera subliminale suggeriscano al lettore la propria filosofia del narrare. Anche qui credo di averla trovata, ed è a pagina 415 e lo dice Anastasia a Mr Grey in una delle tante mail che si mandano (tanto per parlare di ripetizioni): << il linguaggio è qualcosa di organico, cambia e si evolve. Non è chiuso in una torre di avorio, sospeso tra costosi oggetti d'arte.>> Insomma, una dichiarazione di intenti contro la critica benpensante.
4) La storia d'amore ovviamente. L'ho ripetuto mille volte, una storia d'amore si costruisce sempre così: un amore diviso da una barriera invalicabile, e stavolta l'autrice l'ha costruita dentro il personaggio. Non ci sono genitori cattivi, zie crudeli, distanze insormontabili, malattie terminali, eccetera eccetera. C'è il male che cova demoniaco dentro l'animo del personaggio, è lì il limite e la barriera, solo lì.
5) Collegato al 4: l'idea della sfumatura. Anche questo l'ho già detto più volte: non esiste più il bene e il male. Basta guardare tutte le serie televisive di successo e molti romanzi, tra cui questo, che forse ha saputo fare un po' da apripista. Giudicare è sempre stato il limite della nostra umanità. Capire forse sarà il prossimo passo per costruire un domani migliore.


Ovviamente prendete tutto questo con il beneficio d'inventario.

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