mercoledì 12 novembre 2014

Per essere un figo devi avere la tazza. Altro che sigaretta.


E' da un po' di tempo che ci penso. 
Se negli anni ottanta, novanta e i primi anni zero mi capitava di vedere un film, una serie televisiva, uno spettacolo, il figo aveva sempre la sigaretta in bocca. L'uomo che non deve chiedere, che ha tutto il mondo in tasca. Quello con la sigaretta fa paura e piace, fa tenebra e appassiona. Le donne svengono, mentre la sigaretta lancia in aria il suo segnale, vero totem di pura seduzione. 
Nell'era attuale, salutista e progressista, concettualista e minimalista, green and polite, la sigaretta è stata gradualmente sostituita dalla tazza. Lei arriva, scombinatissima e vogliosissima, alla soglia della casa del suo lui. Non vede l'ora di abbracciarlo, entra in casa, lo cerca e non lo trova. Lo trova in cucina, in piedi, girato di spalle. Guarda fuori dalla finestra, mentre la pioggia imperversa sulla strada. Il gomito è piegato, e nell'ombra alla parete si intravede un oggetto non identificato chel suo lui regge in mano. E' la tazza. Sì, una bella tazza bianca da cui sale un nuovo totem di seduzione. Il fumo impalpabile dell'acqua calda. Così lui decide di baciarla, ma subito dopo aver dato un ultimo sorso alla sua bella tisana al cardamomo. Come cambiano i tempi

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