sabato 13 aprile 2013

Oblivion. E Christina Olson.

In Italia questo genere non ha quasi mai un grande seguito. In realtà credo che la fantascienza sia un po' l'unico genere che possa indirizzare la visione ai grendi temi umani. Il futuro è sempre una prospettiva per valutare il presente, per porsi domande sul senso della vita e della nostra identità.
Mi è piaciuto molto questo film. Ed è incredibile come molto spesso l'arte in tutte le sue forme mi appaia come quei giochi della Settimana Enigmistica: unisci i puntini. Alla fine di questo film viene più volte messo in primo piano un quadro, senza che la sceneggiatura ne abbia voluto svelare l'autore e il titolo dell'opera. Incredibile a dirsi ma è proprio il quadro che ho scelto per il mio post di un paio di mesi fa: il quadro più bello del mondo. Ok, non è proprio lo stesso, ma fa parte dello stessa serie di quadri, quelli intitolati a Christina Olson. E' bello riconoscere un quadro che conoscono in pochi, sceglierlo e poi sapere che un regista importante, in un film di successo, in un'altra parte del mondo ha voluto rappresentasse il ricordo di un'umanità che sta rischiando l'estizione.

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