martedì 14 giugno 2011

Terrence Malick - The tree of Life

Interrompo questo lunghissimo silenzio per parlarvi di un film che ho visto da poco.
Ultimamente sono molto stufo di quello che mi succede intorno: della musica, delle notizie che si accavallano, della gente che urla, tutto è assordante, frenetico, senza respiro.
Sento che ho bisogno di respirare, ho bisogno di silenzio, di accorgermi di essere ancora vivo.
L'arte non c'è più: la stessa musica serve per riempire l'aria dei centri commerciali, in modo da stordirti al punto tale che sei costretto solo a comprare, ti senti spinto, euforico a tutti i costi. Il cinema uguale, I pirati, Checco Zalone, X-Men l'inizio, X-men la fine, Fast and Furios, Transformers, che voglio dire va bene, perchè no? ma poi? poi senti che manca qualcosa: nelle canzoni che ascolti, nei libri che leggi, nei film che guardi vorresti tanto che qualacuno ti parlasse dentro; voglio dire che parlasse solo a te e non ad altri. Ti parlasse in maniera sincera, senza necessariamente fare l'occhiolino al videogioco che esce in contemporanea, alla collezione di pupazzetti che puoi trovare in edicola, all'Happy Meal dove magari ci trovi dentro Johnny Deep.
Insomma poi vado a vedere l'albero della vita e mi si apre il cuore in due.
La gente che sbuffa, alcuni che si alzano, e vedo il narratore che parla a me, solo a me perchè la gente vede venti minuti di immagini senza una parola, senza un senso apparente. Mi rendo conto di me stesso, delle mie mani che si aggrappono ai braccioli della poltrona. Sono consapevole di me stesso, non sono un'automa, il regista non mi lancia in faccia gente che urla, effetti speciali, musica assordante, stacchi repentini di inquadrature.Non c'è insomma nessuna preoccupazione da parte di chi sta dietro la macchina da presa di tenerci inchiodati all'immagine. Malick ci considera persone inteligenti, non da intrattenere ma da illuminare.
Di cosa parla questo film?
Dell'evoluzione sembrerebbe quasi all'inizio con quei venti minuti che dovremmo considerare come una visita nel museo del colore. Della morte, della vita, di Dio. Della famiglia, della figura del padre, dell'ingiustizia sociale. Quanto costa al protagonista del film la morale in ogni gesto? la rettitudine, il non deviare mai dal binario della giustizia quanto costa nella vita di un uomo?
Malick affascina e dà al cinema un senso nuovo, il senso della suggestione ad altro da sè. Cerca di parlare ad ognuno di noi senza usare storie semplici, senza un linguaggio scontato, senza il gusto per l'eccesso. Da rivedere.

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