Raskolnikov, Gregor Samsa, Amleto, Lear, Edipo, Medea,
Dorian Gray. Ulisse, Ettore, Orlando. Madame Bovary, D’Artagnan, Anna Karenina.
Personaggi, personaggi senza tempo, al di là del tempo e che non smetteranno
mai di dire a tutti noi chi è l’uomo. Ogni sfaccettatura, ogni cambio di
direzione, ogni imprevisto, ogni
sorpresa. Insieme a tutti questi io
metto Walter White. Forse il più grande regalo che l’artista di questa serie televisiva
ci ha regalato in questo nuovo millennio. Pura letteratura e un vero miracolo.
Ho fatto le due e mezza di notte ieri per completare questa avventura ormai
iniziata un paio di mesi fa. Ho letto un po’ di libri di psicologia,
psicanalisi e neuroscienza in questi anni. Solo una cosa credo di aver compreso
davvero. Per quanto gli scienziati e gli psicologi si affannino esisterà sempre
un quid nell’animo dell’uomo che nessun calcolatore, per quanto potente, potrà mai misurare
e afferrare. Ci provano sempre a chiuderla questa bella equazione: l’uomo è il
prodotto di genetica, ambiente ed educazione. Purtroppo è un castello di carte
destinato a crollare quando l’incredibile e insondabile bellezza della mente
umana si affaccia ai nostri occhi. Solo l’arte, solo l’arte ci fa scoprire quel
quid. Solo la musica, la letteratura, la pittura. Solo il cinema e il teatro.
Le storie ci fanno smarrire. E una storia come questa ci lascia smarriti alle
porte della nostra identità. Walter White è la parabola che ci fa sentire vivi,
ci trascina nell’abisso delle nostre paure e dei nostri sogni. Quello che
vorremmo essere ma che abbiamo paura di raggiungere. Walter White ci schiaccia
con la sua cattiveria germogliata da una pianta sana. Dalla sua bontà che
appare come luce in una palude di sangue. Ci fa provare l’amore e l’odio.
Comprendiamo noi stessi negli occhi di questo attore incredibile. Breaking Bad
è e sarà per sempre un’esperienza che non ci può lasciare. Non saremo più come
prima, e l’indicibile smarrimento che attraversa la visione è un discendere nel
nostro essere. Breaking Bad è un viaggio nell’anima. Il più grande romanzo del
nuovo millennio si chiama Breaking Bad.
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