mercoledì 5 giugno 2013

La Follia. Corelli

 
Ieri ho rivisto il mio maestro di violino. Ha fatto un concerto qui dalle mie parti e aveva con sè le foto della vecchia classe di violino: dai 15 ai 18 anni. Che sconforto vedere questi 15 anni passare così in fretta. Che sconforto vederlo suonare i pezzi che conoscevo così bene. Eppure il tempo fugge e non s'arresta un'ora, come diceva il buon vecchio Petrarca. Ora non saprei neppure emettere una nota con il mio vecchio violino, rinchiuso nella sua vecchia custodia e che anela a un poco d'aria da così tanti anni. L'ultimo pezzo che ha fatto è stato anche l'ultimo pezzo che ho studiato io: La Follia di Correlli. Certi autori hanno saputo scavalcare il tempo e lo spazio: e Corelli, come Vivaldi, ha scritto un brano che travalica ogni consuetudine del suo tempo. Un Tema e tante variazioni: un po' come la vita, che sembra sempre partire dal giorno e arrivare alla notte nella stessa maniera, un peccato non accorgersi mai delle sue tante belle sfumature.
 

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