sabato 10 ottobre 2015

Il potere del cane. Don Winslow

E' davvero moltissimo che non aggiorno. Dopo aver finito il mio libro ho preso una pausa lunghissima dalla scrittura. E' proprio come se non sentissi più quasi l'esigenza di scrivere. Una sensazione di non saper più cosa dire, cosa fare, di cosa parlare. 
Un vuoto che uno fa fatica a spiegarsi. Forse la fatica, il disincanto, il fondo del barile... 
non lo so alle volte è difficile trovare delle motivazioni. 
Però la cosa bella è che la gente sta continuando a scaricarlo, le persone mi scrivono, e gli angeli non hanno memoria viaggia verso gli 8.000 download.
Un altro motivo della mia assenza dal blog è dovuta alla lettura molto impegnativa di questo libro: il potere del cane. Quando leggi questi libri la riconosci subito la penna del maestro, del fuoriclasse. Era molto che volevo leggere Don Winslow, soprattutto perchè in un certo modo, si può dire che lui è un po' il padre di tante serie televisive di successo. Il genere "noir dei narcotrafficanti" affonda saldamente le sue radici nella scrittura di questo autore magistrale. Nella sua penna non c'è un solo stile: c'è quello rapido e svelto, fatto di periodi brevi, espressioni gergali, personaggi macchiettistici... ma c'è anche lo stile complesso, macchinoso e prolisso per spiegare macchinazioni politiche, per descrivire ambienti complessi .... e poi c'è l'introspezione psicologica, le parole che scavano il dilemma umano tra bene e male. 
E' proprio lì la radice da scovare. La narrativa oggi più che mai vive della confusione tra bene e male. Nella pagine di Don Winslow il bene e il male si confondono, si annodano. Nei due rivali: il detective Art Keller, e il narcotrafficante Adan Barrera, le due sfere macinano azioni e pensiere. Non esiste il bene assoluto e il male assoluto, ma il compromesso continuo, per fare il bene uno deve sporcarsi le male, e alle volte anche il male ha le sue regole, un codice da perseguire. Nella vita nasciamo con dei ruoli, e quelli si fa fatica a levarseli di dosso.

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